Un dialogo con Giovanni Traverso

L’architettura in simbiosi
con uomo e ambiente

 

La luce non è un semplice fattore tecnico. È materia progettuale, elemento emotivo, principio etico. È ciò che definisce lo spazio e che lo rende percepibile e vivibile. Questo è uno dei fili conduttori del pensiero di Giovanni Traverso, architetto vicentino che da anni lavora su un’idea di architettura in simbiosi con l’ambiente e con i ritmi naturali dell’uomo. Una visione in cui la luce, naturale e artificiale, gioca un ruolo centrale e tutt’altro che accessorio.

Lo abbiamo intervistato per renderlo testimone di un approccio che condividiamo e che vogliamo risuoni fortemente: concepire la luce non come semplice strumento funzionale, ma come forma di cura per lo spazio e per chi lo abita.


 

Architettura reversibile

 

Nei progetti firmati dallo studio Traverso-Vighy, l’architettura è pensata come organismo vivo, reversibile, costruito per pezzi con materiali locali e tecniche costruttive evolute, ma con un’impronta leggera sul territorio.  Tramite la collaborazione con un tessuto economico fatto di micro-imprese altamente specializzate, lo studio sperimenta tecniche di montaggio a secco di componenti predefiniti, ingegnerizzando l'involucro architettonico in modo digitale. 

La luce si inserisce in questo equilibrio non come effetto scenografico, ma come presenza integrata e consapevole. La progettazione parte fin dall’inizio da questo elemento, con un’attenzione quasi artigianale a come la luce interagisce con superfici, orientamenti, volumi.

Salvagnini campus, Seregno, Lombardia, 2020
Salvagnini campus, Seregno, Lombardia, 2020
Salvagnini campus, Seregno, Lombardia, 2020

Il valore del contesto

 

Per Traverso, il contesto è la prima forma di progetto, motore di ogni scelta: esposizione solare, venti, ombreggiature naturali. Il risultato è un’architettura che rispetta e amplifica le qualità del sito, ottimizzando le risorse disponibili.

 

Il contesto influenza totalmente le scelte progettuali. Contesto è esposizione e orientamento al sole, perché gli edifici per essere passivi, come quelli che progettiamo noi, devono usare il sole nel modo migliore durante le stagioni”

 

In questo scenario, la luce artificiale non interviene per correggere o cancellare la luce naturale, ma per completarla, adattarsi, seguirne l’intelligenza. La tecnologia LED e i sistemi di controllo permettono oggi di lavorare per integrazione e non per sostituzione, mantenendo viva quella relazione con l’ambiente che resta il fondamento di ogni progetto realmente sostenibile.

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Corte Bertesina, Vicenza, 2017
Corte Bertesina, Vicenza, 2017

Luce per il benessere

 

Uno dei temi che più emergono dal lavoro di Traverso è la necessità di ripristinare una connessione tra l’essere umano e i ritmi circadiani. Vivere o lavorare in spazi dove la luce cambia, si modula, segue il ciclo del giorno e delle stagioni è oggi una priorità progettuale, non un optional estetico.

È qui che la luce artificiale deve fare un salto: da semplice estensione del giorno a linguaggio in grado di stimolare, calmare, accompagnare. Una luce che non si misura in Lumen, ma in qualità percettiva, comfort visivo, armonia con il contesto.

 

"Una delle sfide più importanti sta nel cercare di fare assomigliare sempre di più la luce artificiale alla luce naturale in modo che possa andarsi a sostituire progressivamente ad essa"

Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006

Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006

Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006
Spidi Showroom, Meledo, Vicenza, 2006

Cultura della luce

 

È chiaro che per agire in questa direzione serva un cambio di paradigma, e non solo tra progettisti. Serve una filiera consapevole, fatta di aziende, tecnici, designer e artigiani che condividano lo stesso linguaggio. 

Traverso pone l'attenzione sulla continua rincorsa del mondo dell'illuminazione verso tecnologie che portano a un'efficienza dei prodotti sempre maggiore. Incredibilmente però, anziché usare queste tecnologie per produrre meno, consumare meno e rendere il pianeta più sostenibile, queste tecnologie vengono usate per fare ancora più luce innescando una dannosa competizione che trascura le reali necessità del nostro sistema visivo e impatta negativamente sul cielo e sugli ecosistemi. 

 

"Io credo sia necessario un cambio di punto di vista: da una luce valutata solo dal punto di vista quantitativo per rispondere a parametri di efficienza, ad una luce qualitativa che dà priorità al benessere e alla modulazione"

 

È in quel dialogo invisibile tra luce, architettura e corpo umano che si gioca il vero valore della progettazione contemporanea.

Bosco Retreat, Veneto, 2012
Bosco Retreat, Veneto, 2012

Non stupisce quindi che il pensiero di Traverso si sovrapponga a una sensibilità condivisa da chi, come Simes, ha fatto della luce la propria materia. È in questo spazio comune che si costruiscono le architetture capaci di durare nel tempo, perché capaci di prendersi cura di chi le vive.

 

“Con la luce si può costruire uno spazio. Senza luce, lo spazio non esiste”

TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012

TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012

TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012
TVZEB, Zero energy building, Sede dello studio traverso-vighy, Vicenza, 2012

 

 

Per leggere l'intervista integrale all'architetto Traverso e per approfondire altri temi di cultura della luce scarica il secondo numero del SIMES MAGAZINE

 

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