Architectural project by Arch. Mazzei and Ing. Italo Viti
Lighting project Arch. Mazzei
Photography by Camilla Maria Santini
Ci troviamo a Pietrasanta, il capoluogo della Versilia, un territorio che nel corso della storia ha fornito riparo e ispirazione per numeri artisti e letterati di tutto il mondo.
Il maestro Michael Guttman, grande violinista e direttore d’orchestra apprezzato in tutto il mondo, è fra questi e la sua passione per l’Italia e in particolare per la Versilia è diventata talmente radicata e intima da condurlo alla scelta di ristrutturare e dare nuova vita ad un vecchio mulino situato ai piedi della collina che circonda Pietrasanta.
Sin dal primo momento in cui sono arrivato a Pietrasanta, nell'altro secolo, mi sono sentito a casa e ho provato una grande voglia di tornarci e tornarci ancora”.
La sua partecipazione in qualità di direttore e anima artistica al Tredicesimo Festival Internazionale di musica classica di Pietra Santa è stata ulteriore riprova dell'attaccamento del famoso artista a questo incantevole luogo. Un luogo poetico in cui luce e architettura si mescolano per recuperare atmosfere suggestive e antiche nel pieno rispetto della tradizione. Un luogo che sembra vibrare di quella stessa emozione che il grande maestro regala al pubblico attraverso le corde del suo violino.
Concept architettonico: conservare l'essenza del luogo
L’ardito compito di restaurare e conservare l’anima dell’edificio è stato affidato all’architetto Enrico Mazzei che seguendo il criterio filologico di pulizia e pragmaticità, ha accompagnato la committenza in tutto il percorso di ristrutturazione, con il fine ultimo di valorizzare le caratteristiche originarie della struttura, preservarne lo spirito, trasformando il mulino da vecchio rudere a nuova dimora.
“L’intero progetto è concepito per sottrazione: l'eliminazione delle superfetazioni ha permesso di recuperarne la francescana semplicità” (arch. Mazzei)
Il fabbricato di antica costruzione era originariamente utilizzato come mulino a doppia ruota idraulica per la frangitura delle olive e molitura del grano. Un canale attraversava perpendicolarmente il corpo di fabbrica e convogliava la forza motrice dell’acqua attraverso un sistema di chiuse. Ad oggi delle due ruote in legno di castagno, resta solo quella che veniva utilizzata per frangitura delle olive.
Il manufatto, come tutte le costruzioni rurali, ha avuto una crescita organica nell’arco dei diversi secoli e vari corpi accessori sono stati aggiunti in base alle necessità del momento.
I materiali scelti per il progetto sono tutti naturali e non coperti da pitture. Gli intonaci sono a base di calce non pigmentata e per esaltare le caratteristiche materiche delle superfici murarie, si è scelta una stesura a mano libera in modo da assecondare le irregolarità e mantenere le tipiche sfumature cromatiche.
Tutte le pavimentazioni sono state realizzate con la stessa tipologia di pietra. Lavorazioni superficiali diverse distinguono le zone e le loro differenti destinazione d’uso. La “rinuncia” a soglie e davanzali aggettanti persegue il principio di pulizia e sottrazione.
“L’armonia cromatica è raggiunta contenendo quanto più possibile il numero dei materiali”(Arch. Mazzei)
Concept illuminotecnico
L’austerità lessicale dell’intero progetto può definirsi in continuità con lo stile asciutto e pragmatico degli antichi costruttori. Anche il progetto illuminotecnico, per allinearsi a queste premesse, doveva essere incentrato sulla medesima filosofia di sottrazione e pulizia: rispettare il luogo mantenendo un’atmosfera di rigore e semplicità anche nelle ore di buio.
La palette di colori scelte, il carattere elegante e antico del luogo, la storia e la personalità dell’intervento, dovevano rimanere inalterati anche con l’accensione dell’illuminazione esterna, senza che essa diventasse la nuova protagonista.
“La tecnica deve essere ben utilizzata, deve essere al servizio del processo che porta le idee del compositore al pubblico”. M.Guttman
IL PARCO
Anche il parco, un’area di circa 6000 mq caratterizzata da essenze tipiche della macchia mediterranea, si propone di rispettare la natura del paesaggio circostante.
L’idea progettuale di creare delle sequenze prospettiche, si è tradotta nella scelta di mettere in evidenza gli esemplari più rappresentativi presenti nel parco; gli effetti diffusi sulle chiome degli arbusti e gli accenti sui tronchi scultorei degli ulivi secolari, definiscono la scena. La caratteristica luce curvilinea di Miniround permette infatti abbracciare il fusto e di illuminare il fogliame dal basso facendolo emergere in relazione al contesto e al punto di vista dell’osservatore.
Il paesaggio viene incorniciato da una sequenza di micro incassi a terra (Nanoled) che disegnano delicatamente confini e percorsi con effetti puntuali.
LA PISCINA
La piscina diventa di notte una vera e propria massa d’acqua luminosa illuminata dall’interno con i prodotti da sommersione della famiglia POOL.
La sua forte presenza cromatica è bilanciata dal corretto equilibrio con i livelli di luminosi dell’intorno. La siepe scura la separa della quinta muraria creando diversi e ben definiti piani prospettici.
LA CASA E IL MURO DI CINTA
Il muro di cinta, il nucleo centrale ed i corpi accessori, sono illuminati dal basso verso l’alto con effetti di luce radente ottenuti tramite l’utilizzo di MINIZIP, gli storici e versatili incassi a terra di casa SIMES.
L’interdistanza ed il tipo di fascio scelti, creano una voluta discontinuità luminosa in sintonia con la pietra a vista e la finitura artigianale degli intonaci. Questo tipo d’illuminazione riesce a caratterizzare lo spazio creando delle suggestive quinte scenografiche.
Le aperture d’ingresso sono illuminate e segnalate dai prodotti a parete della famiglia Plan, un’applique mono emissione con luce diretta verso il basso caratterizzata da una forma rigorosa e semplice, e in grado di dialogare in modo discreto con l’architettura dell’edificio.
Con il sopraggiungere del crepuscolo la pietra esalta il suo aspetto materico, gli arbusti e gli ulivi diventano attori parlanti all’interno della scena, i contrasti tra luce ed ombra valorizzano l’intervento e le pre-esistenze.
La sapiente mano del progettista è riuscita a svelare e mostrare una bellezza architettonica che gode oggi di nuova vita. La sensibilità della committenza ha permesso di preservare e valorizzare, anche attraverso la luce, un luogo di magica e vibrante atmosfera.
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Queste e molte altre soluzioni ancora rappresentano la risposta di Simes rispetto all'esigenza ricorrente del lighting designer di illuminare con una luce di qualità architetture di grande valore. Se desideri ricevere maggiori informazioni non esitare a contattarci. Puoi anche fissare un webmeeting con noi per ricevere supporto sul tuo specifico progetto.