INTERVISTA ALLA DR SHELLEY JAMES, THE LADY LIGHT

Il benessere della luce


"Troppe persone hanno una dieta povera di luce: si può lavorare meglio, ballare meglio, leggere meglio, digerire meglio, dormire meglio e avere una migliore conversazione, grazie alla luce giusta. E in periodi complessi ci si rende conto di come la luce sia fondamentale per un sano sviluppo nelle fasi importanti della vita.”

La Dott.ssa Shelley James, Tedx e keynote speaker, WELL Advisor e Visiting Lecturer presso il Royal College of Art, ci introduce al benessere della luce spiegandoci come questa rappresenti per tutti la principale fonte di innesco vitale in grado di assecondare la funzione sana di ogni cellula del nostro corpo cosi come fanno il cibo, l'acqua e l'aria.  

Dr Shelley James
Dr Shelley James

In che modo le luci dei Paesi che hai attraversato hanno risuonato in modo diverso nella tua percezione? Hanno influenzato la tua conoscenza della luce?

S.J. È una domanda davvero fantastica. Sono nata in Giamaica e crescendo ho vissuto in tutto il mondo e ho sempre saputo che quando sarei tornata nel Regno Unito ci sarebbe stato qualcosa di molto diverso nella qualità dell’ambiente. Non solo perché era più freddo, ma proprio per la qualità della luce. Alla scuola d’arte ho fatto una tesi sul colore. A quei tempi si poteva prendere un treno per girare l’Europa durante l’estate, e così sono andata dal nord della Norvegia al sud dell’Italia, scattando fotografie, facendo schizzi e raccogliendo informazioni per capire l’interazione tra il clima, la geologia, il colore delle persone e i vestiti che indossavano.  
Mi interessava il rapporto tra il nostro personale sentimento per la luce e il modo in cui le istituzioni tendono a indirizzarci in particolari tipi di spazi, con particolari colori, anche causa delle loro politiche predittive. Perché c’è sempre una dimensione politica o democratica nelle nostre scelte e ne ero affascinata.
Ho iniziato a comprendere il modo in cui la temperatura influenza il comportamento dei materiali, come temperatura e clima influenzano i tipi di edifici che costruiamo e i tipi di finestre: abbiamo invertito il nostro rapporto tra l’esterno e l’interno in un modo davvero interessante.
Questo è stato l’inizio della mia comprensione più intellettuale di ciò che già sapevo, e di ciò che in realtà già  tutti sappiamo. 

La diversità della luce
La diversità della luce

S.J. A seguito di un trauma cranico causato da un incidente, sono stata obbligata a 'ripartire da zero' e  ho dovuto scegliere su cosa spendere le mie energie, ho dovuto scegliere dove guardare, letteralmente. Quasi spogliata di ogni strumento, ho dovuto scegliere e organizzare le cose dalle quali ripartire.
Così, ho iniziato a capire come usare la luce per prendermi cura di me stessa, per migliorare nella mia lotta con la sfocatura e la concentrazione. Faccio fatica a dormire, lotto un po’ con il dolore e ho imparato a usare la luce per gestire alcune di queste cose. Ho fatto esperimenti con la stampa e il vetro per iniziare a ingannare il cervello, perché quando inganni qualcuno puoi davvero capire quali sono le sue reazioni inconsce. Allo stesso modo se riesci a farlo con la luce, puoi creare un’esperienza. 

Così ho iniziato a collaborare con l’Eye Hospital, il Royal College of Art e l’Università per creare illusioni con il vetro, perché è un materiale con cui il cervello non sa come comportarsi, ed è sorprendente come riusciamo a gestirlo in modo straordinario. Lavorando con un matematico straordinario, Roger Penrose, sul principio di incertezza ho scoperto che esiste un tipo di vetro, come questo che sto indossando, che cambia colore a seconda della luce. Respinge le lunghezze d’onda UV dei tubi fluorescenti, per esempio. Ho creato un dodecaedro stellato (che è uno dei segni dell’ESA) che volevo che cambiasse colore, in una scatola luminosa in cui le luci sembrano uguali, ma hanno lunghezze d’onda diverse e non si capisce quale sia il colore finché la luce non cambia. Ho studiato e imparato da sola le nozioni per realizzare questo progetto: il modo in cui il cervello elabora la luce e il modo in cui funzionano i circuiti elettrici è così meravigliosamente collegato.

Siamo tutti un po’ cablati e, in particolare, i nostri sensi possono essere modificati in base alla nostra sensibilità nei diversi momenti della giornata.

Wellbeing
Wellbeing

Il suo progetto “Luna Project”, la campagna social media sull’educazione all’illuminazione sana, ha avuto un enorme successo. Ad oggi ha raggiunto più di 2,5 milioni di adolescenti in tutto il mondo e ha accresciuto la consapevolezza dell’impatto della luce sul benessere delle persone. Ci può raccontare come nasce?

S.J. È solo quando si scavalca la curva di sensibilità predefinita che si inizia ad avere un problema. E mi sono accorta di come, per via dell’isolamento causato dalla pandemia, i bellissimi giovani intorno a me erano bloccati dentro. Questo mi ha portato a sviluppare un progetto per loro, grazie a una piattaforma online ed a un investimento di un paio di centinaia di sterline, creando il “Luna Project”: è diventato virale, è stato fantastico! 
Ho lavorato con un team di giovani adolescenti. Lavoro sempre con il mio pubblico di riferimento, perché nel campo del design è necessario. Pensiamo sempre di sapere cosa sia giusto, ma in realtà è solo quando vedi qualcun altro che usa il prodotto o lo sperimenta che questo diventa vero, e gli adolescenti votano con il pollice! Inoltre sanno essere molto chiari. 

Il progetto poi si è sviluppato coinvolgendo un diverso tipo di interlocutori: produttori incredibili e fidati, per i quali ho raccolto una serie di strumenti da utilizzare nella comunicazione per parlare con i loro clienti. Perché ci siamo resi conto che in questa catena del valore spesso i produttori stessi non sanno cosa stanno vendendo, o vendono ancora lampadine, ma parlano del sistema. Creando video specifici e risorse scritte che si potessero inserire in una conversazione sugli effetti della luce e su ciò che la luce giusta al momento giusto può fare, abbiamo dato un contributo prezioso alle loro conversazioni e ai loro temi di vendita.
Siamo arrivati a lavorare con i giornalisti, con scienziati di tutto il mondo per portare le loro conoscenze ad un livello di comprensione concreto per la gente, per creare informazioni migliori, basate su prove reali.

“Luna Pro” è stato un modo per affrontare o per iniziare una conversazione con i professionisti che acquistano luci, perché la maggior parte di loro non sa cosa sta comprando.

luna teens

 

In che misura, con quanta forza la luce influenza la vita delle persone?

S.J. Penso che influisca su tutti, sempre, in modi che semplicemente non si notano. È un po’ come togliersi della sabbia dalla scarpa e rendersi conto del sollievo che si prova quando non c’è più.

Credo che la maggior parte delle persone sia abituata a una dieta molto povera di luce. Io la descrivo molto spesso: la maggior parte delle persone è come se vivesse di barrette, snack o di caffè a buon mercato, e solo quando assaggia un pasto delizioso se ne rende conto. E quello che è davvero sorprendente è che ogni volta che si inizia a parlare con le persone della luce e della loro esperienza della luce, tutti hanno una storia: qualcuno ha l’emicrania, qualcuno ha una mamma con la degenerazione maculare, qualcuno ha un figlio che fatica a dormire, che si sente depresso o che ha un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). 

Ogni persona con cui parli ha un interesse professionale per la luce, perché sta progettando o costruendo edifici o sta cercando di affittare la propria casa o, semplicemente, possiede come tutti 40 o 50 lampade. Siamo influenzati dall’illuminazione in modo molto semplice, ma anche molto complesso e non appena si inizia a parlare di ciò che passa inosservato, la gente improvvisamente comprende.

luna project

 

Puoi vivere in un posto pieno di luce o puoi semplicemente andartene in un posto con luci basse e orientate e l’atmosfera è totalmente diversa. Quanto le persone possono essere consapevoli dell’importanza della luce nella loro vita?

S.J. Si può lavorare meglio, o ballare meglio, o viaggiare meglio, o leggere meglio, o digerire meglio, o dormire meglio o avere una conversazione migliore. Mi sono imbattuta in un’ampia gamma di sensibilità: credo di aver incontrato persone molto consapevoli del loro ambiente e molto sensibili all’odore, al gusto e alla luce. E altre persone che sono invece inconsapevoli, e quelle che poi si possono rendere consapevoli. E per alcune persone è qualcosa del tipo “Oh sì, capisco perché dovrei farlo”. Per altre persone, invece, non è niente di che. Alcune persone non sono molto visuali.
È interessante anche il fatto che quando si collabora con un’azienda come la vostra, che produce luci così belle, si osserva che quando le persone capiscono, quando danno valore al loro spazio, sono disposte a spendere di più.
Quando le persone si trovano in un mondo in cui è normale avere un ambiente ben illuminato, sono pronte a investire.

Luna project. The light impact
Luna project. The light impact

Stavo riflettendo su come, per esempio, uno scienziato, designer e artista molto famoso come Johannes Itten ai tempi del Bauhaus ha cercato di dipingere in modo diverso le pareti di un ospedale per far sentire meglio i degenti solo guardando un colore diverso. Quindi, è qualcosa a cui il design ha iniziato a pensare, producendo qualche effetto sulle persone. Dopo “Luna Pro Series” le persone hanno dato un feedback sul modo in cui percepiscono diversamente la luce?

S.J.  Sì, la risposta è sì. Ed è sempre meraviglioso quando vedi qualcuno fare un cambiamento e scoprire che la sua situazione è migliorata grazie ad esso. E una delle cose che sto facendo è andare a cercare esempi di persone che lo stanno facendo, non necessariamente grazie a me, ma perché ne hanno sentito l’esigenza. Ad esempio una persona con cui mi è capitato di collaborare aveva lavorato in una fattoria e si era accorto che quando aveva iniziato a lavorare in casa si sentiva davvero infelice. Così ha scoperto di soffrire di ‘Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)’ e ha deciso di trasformare l’illuminazione della sua casa.

I feedback ci sono, anche quando intorno a me la gente dice “Oh, sì, capisco perché” e comincia a spendere un po’ di più per le luci di una scuola o di un ospedale. È straordinario, ma non deve essere necessariamente molto costoso.
E mi sono resa conto che ci sono persone in tutto il mondo che hanno già capito quanto sia importante la luce e cosa possa fare per loro, più di quanto possa fare per la loro attività.
Ho preso in considerazione diversi settori: ho installato un’illuminazione di migliore qualità per una scuola con problemi di linguaggio e di udito, e abbiamo scoperto che gli studenti e gli insegnanti potevano comunicare più chiaramente con tutti, semplicemente cambiando la qualità della luce: gli studenti erano più fiduciosi e gli insegnanti potevano migliorare il proprio lavoro. Ho parlato con un industriale, che ha speso un sacco di soldi per l’illuminazione dei suoi nuovi uffici, e ha scoperto che i suoi dipendenti erano così soddisfatti dell’illuminazione che invitavano amici e parenti a dire “ohh! Guarda dove lavoro!”.

E ancora, nelle case di riposo con cui lavoro hanno riscontrato una riduzione delle cadute, e le liste di attesa per andare a vivere lì sono aumentate, perché è un posto migliore in cui vivere, dove gli ospiti sono più felici, più a loro agio.
Abbiamo portato un approccio diverso sul campo che integra le informazioni che riceviamo dagli scienziati. Il mio compito è quello di andare in giro con una torcia e dire: “Guardate”.

Molto di quello che faccio in realtà è solo celebrare le persone che hanno fatto le loro scelte e che vedono davvero i benefici in termini umani, in termini ambientali e anche perché molto spesso si risparmia energia e si produce meno inquinamento luminoso. Ma anche per le aziende, che hanno dipendenti più soddisfatti, ospedali con pazienti più felici, case dove i bambini tornano a casa prima e riordinano meglio le loro cose. È una cosa molto semplice da raccontare, quando trovi persone che lo fanno.

Luna project. The light impact
Luna project. The light impact

SIMES sta lavorando per ridurre la potenza della luce perché è interessata al benessere delle persone. Vuole progettare la luce perfetta per il benessere delle persone. Si comincia a pensare al branding come un’azione culturale, non solo come un’azione commerciale. Le aziende private possono fare di più per sensibilizzare il pubblico sulla luce?

S.J. Si, ci sono dei modi in cui i produttori possono iniziare a fare la differenza per la loro attività ma anche per il mondo in cui vogliono operare. E uno di questi è pensare all’ambiente in modo più ampio. Molto spesso le organizzazioni che si occupano di illuminazione sono tentate di vendere luce, ma in realtà stanno vendendo un ambiente, stanno vendendo un mondo. E questo è uno dei problemi: molto spesso il costo iniziale sembra essere molto alto rispetto a un’alternativa economica. 
Ho aiutato alcune persone a creare una sorta di scenario più grande, per aiutare i loro clienti a osservare il quadro generale. Per questo motivo questo magazine sarà così meraviglioso: molte grandi aziende parlano di queste cose, ma non le fanno davvero: non si prendono cura dei loro ambienti o hanno una cultura per cui si aspettano che le persone rispondano alle e-mail fino a tarda notte. Devi fare quello che dici, essere credibile, e questo crea rispetto e fiducia nel tempo: c’è fiducia nell’evidenza. Ci sono scienziati e organizzazioni grazie ai quali è possibile ottenere una risposta. Penso, ad esempio, all’inquinamento luminoso e a come influisce sulla capacità di dormire, al modo in cui influisce sulle piante e sugli animali.
Se volete fare un’affermazione sull’effetto di un vostro prodotto, allora è davvero utile avere delle prove a riguardo, che siano proprie o di qualcun altro. Ed è per questo che lavorare con giovani scienziati, giovani menti curiose è un’ottima cosa da fare. Questo è un modo valido in cui un’organizzazione può creare una cultura di eccellenza, mettendo sempre alla prova le informazioni che ritiene di conoscere, confrontandosi con nuovi modi di pensare e trovando partner che vogliano farlo: gli scienziati sono sempre più consapevoli della necessità di fare campagne di sensibilizzazione per il coinvolgimento in una sorta di ricerca traslazionale.


 

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