I CONTRASTI DI LUMINANZA

Rapporto tra oggetto e sfondo

Nello sviluppo di un progetto illuminotecnico, per un Lighting Designer il primo passo è conoscere il luogo, confrontarsi con esso durante le ore notturne e conoscerne la sua luce. Solo in questo modo si giungerà ad una corretta interpretazione dello stesso, rispettando l’idea che il progettista voleva darne. In questo articolo analizzeremo quali sono gli elementi che consentono ad un determinato oggetto di emergere rispetto alla scena in cui è posto, sviluppando il concetto legato al contrasto di luminanza.

La tabella di Bartleson-Breneman dimostra come la luminosità dello sfondo modifichi la percezione della luminosità dei riquadri (che, invece, sono uguali in ogni riga): uno sfondo scuro sposta tutti i valori di grigio verso il bianco comprimendo le reali differenze di luminanza; al contrario, uno sfondo chiaro sposta tutti i valori verso il nero enfatizzando il reale contrasto. La cosa appare evidente nel confronto con un fondo uniforme. Ciò che appare nel campo visivo è, dunque, percepito come un insieme di relazioni dove ogni cosa assume un senso in rapporto alle altre.

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Illuminare una scena significa portare alcuni elementi alla vista lasciandone altri in ombra. L’aspetto di un oggetto, però, non dipende tanto dall’intensità della sorgente, quanto dal contrasto tra l’immagine e il suo sfondo. L’occhio percepisce la forma degli oggetti se all’interno del campo visivo esiste un adeguato contrasto luminoso fra due oggetti (o fra oggetto e sfondo): solo se vi è una differenza di luminanza di almeno l’1% in condizioni di illuminazione naturale e del 10% se l’illuminamento è scarso, l’occhio riesce a distinguere chiaramente ciò che vede. 

Nel caso del tempietto rappresentato in figura, la scelta di lasciare in ombra le colonne e di illuminare il volume retrostante permette di cogliere chiaramente le forme e i profili dell'architettura. Il volume della statua si stacca dallo sfondo grazie ad un gioco di chiaroscuri che ne esalta la plasticità. 

Tempietto, Palazzo Reina, Milano
Tempietto, Palazzo Reina, Milano

I contrasti di luminanza sono il numero di gradienti di luminanza all’interno di un contesto e il loro corretto equilibrio serve proprio per dosare sapientemente la quantità di luce in modo tale che l’occhio possa percepire con chiarezza gli elementi rilevanti che compongono una scena.

Se le differenze di luminanza all’interno del campo visivo diventano eccessive si verifica il fenomeno dell’abbagliamento, causando fastidio o diminuzione delle capacità visive.  Se la differenza fra le luminanze è piccola, l’osservatore non percepisce più l’oggetto distaccato dallo sfondo. Per ogni ambito di riferimento è necessario individuare il GAP di contrasto affinché oggetto e sfondo si possano percepire nitidamente. La formula per calcolare il contrasto di luminanza, in particolare, prende quindi in considerazione tanto l’oggetto da illuminare, quanto lo sfondo:

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Il valore ottimale del fattore di resa del contrasto non deve essere inferiore a 0,7, laddove 0,85 sta per molto illuminato oppure 0,10 poco illuminato. Un oggetto, per essere percepito correttamente, deve avere una luminanza variabile fra 2 e 3 volte quella dello sfondo e fra 5 e 10 volte quella dell’ambiente. Utilizzare correttamente il contrasto di luminanza risulta fondamentale, inoltre, impostare delle gerarchie luminose in relazione ai punti focali delle singole scene. 

Il concetto applicato da SIMES

Applichiamo il concetto di contrasto di luminanza su questo edificio storicamente noto come biblioteca civica Angelo Mai di Piazza Vecchia in città Alta (Bergamo), all’interno della quale sono conservati circa mezzo milione di volumi e una preziosa raccolta Tassiana. L’obiettivo è stato quello di mettere in risalto l'elegante facciata di marmo bianco in stile neoclassico, permettendo al contempo la lettura del loggiato sottostante e degli elementi architettonici in rilievo che la caratterizzano.  

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Nel progetto originale, solo il loggiato d'ingresso era illuminato da lanterne a sospensione di stile classico con sorgenti ai vapori di mercurio, mentre l’intera facciata in marmo era lasciata nella totale oscurità. La natura dell'intervento di SIMES ha previsto un restyling illuminotecnico di tutto l'edificio. Il concept su cui si è lavorato è proprio quello legato al contrasto di luminanza: i progettisti di SIMES hanno scelto di illuminare la facciata con un velo di luce che mette in risalto il candore della texture marmorea anche nelle ore serali.

Library Bergamo

Per farlo sono stati utilizzati dei proiettori montati sugli edifici circostanti che diffondono un fascio di luce largo e morbido.  Per enfatizzare gli elementi architettonici in rilievo quali lesene e timpani, sono stati utilizzati apparecchi lineari a basso consumo energetico che illuminano in radenza, per i quali si è scelta un’intensità luminosa più marcata rispetto a quella della facciata. Anche il loggiato è stato posto in risalto, tramite la scelta di sorgenti con intensità e temperatura colore atte a garantire un equilibrio luminoso complessivo. L’utilizzo di differenti gradienti di luminanza ha consentito di valorizzare l’intera facciata, ponendo in risalto gli elementi scelti dal progettista e facilitando la lettura d’insieme da parte dell’osservatore.

A.May Library _Bergamo ITALY

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